Commedia in tre atti e un prologo di V. Sardou e E. Moreau, rappresentata per la
prima volta nel 1893. Nella bottega della lavandaia alsaziana Caterina Houscher,
il giorno della presa della Bastiglia si rifugia il conte di Neipperg, inseguito
dal popolo furente; il sergente Lefèbvre, fidanzato di Caterina, aiuta
anch'egli il fuggiasco. Sposato Lefèbvre, Caterina, con la sua
spigliatezza popolana, riesce a vincere l'ostilità della Corte e perfino
quella dell'imperatore, quando Napoleone riconosce in lei l'antica lavandaia e
vivandiera del reggimento di cui egli era uno squattrinato tenente. Quella
stessa notte, Neipperg dovrebbe essere fucilato dopo un sommario e incauto
giudizio dell'imperatore, perché sospettato di intessere un intrigo di
sapore politico e amoroso con l'imperatrice Maria Luisa di Francia; ma la saggia
popolana, con gesto ardito, scongiura l'imperatore di non commettere un errore
che comprometterebbe il suo onore e quello dell'imperatrice. Così
Neipperg viene fatto fuggire. Si tiene viva, oltre che per la consueta
abilità teatrale dell'autore, per la spigliata e vivace figura della
protagonista.